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I GEOGLIFI DI NASCA
I GEOGLIFI DI NASCA
I geoglifi più evocativi e noti al mondo! Scoprili attraverso un tour guidato da archeologi del CISRAP, il Centro Italiano Studi e Ricerche Archeologiche Precolombiane

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SITO DI CAHUACHI
SITO DI CAHUACHI
Il più grande centro cerimoniale di "barro" (ovvero costruito in fango) al Mondo. Una delle meraviglie della civilizzazione Nazca, e di tutta la storia del Perù.

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SITO DI PAREDONES
SITO DI PAREDONES
Uno dei più importanti siti di epoca Inca di tutta la piana di Nasca.


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CANTALLOC
CANTALLOC
Situato in una zona agricola della periferia di Nasca, è uno dei trentasei acquedotti tuttora funzionanti ed ancora impiegati in agricoltura

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L'OROLOGIO SOLARE
L'OROLOGIO SOLARE
Secondo alcuni studiosi, durante l’equinozio, sulla linea si forma il segnale o riflesso di quello che veniva interpretato come l’indicazione di un anno di buono o cattivo raccolto

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SITO DI ESTAQUERIA
SITO DI ESTAQUERIA
Un sito forse già utilizzato dai Paracas, cultura precedente ai Nasca, e che continuò ad essere abitata sino all’anno 1000 circa, quando un’alluvione di fango e sabbia rase tutto al suolo.

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Nasca è universalmente famosa principalmente per le linee o e i geoglifi tracciati in un’area di oltre 500 Km quadrati totali, nella Pampa limitrofa a questa città e nelle valli fluviali degli affluenti del Río Grande, che occupano una vasto territorio.

Si tratta di una delle manifestazioni più spettacolari delle culture precolombiane e consiste in centinaia di figure e linee, la cui eccezionale dimensione può essere apprezzata solamente da un punto sopraelevato rispetto al terreno o da un mezzo aereo.

Vennero realizzate dalla cultura Nasca tra il 500 a.C. e il 500 d.C., e ai giorni nostri hanno dato luogo a numerose ipotesi ed interpretazioni sul motivo della loro realizzazione e sul loro significato.

Quello che sorprende di più è che sono state eseguite con una perfezione straordinaria, fatta di linee precise, forme molto realiste e dimensioni di centinaia di metri o persino di alcuni chilometri.

Rappresentano essere vivi (animali e umani), vegetali stilizzati, essere fantastici e figure geometriche. Tra le più famose si possono citare, ad esempio, il Ragno, la Scimmia, il Colibrì, la Balena, altri pesci e rettili. Tra i più lunghi, l’Uccello Gigante (280 metri) e il Pellicano (285 metri). Tra le figure antropomorfe, quella più enigmatica è conosciuta col nome di Extraterrestre o Astronauta, anche se scientificamente è stata considerata come la rappresentazione di una  divinità Paracas conosciuta come “Ser Oculado”.

Sono molti gli studiosi che si sono dedicati all’analisi di queste linee, a partire dalla loro scoperta all’inizio del secolo XX. A partire da Toribio Mejia alla fine degli anni Venti, a Paul Kosok negli anni Trenta, che parlava di raffigurazioni e percorsi spirituali a scopo cerimoniale, e la sua nota discepola Maria Reiche, che alle linee dedicherà l’intera vita, vedendo nei geoglifi e nelle linee un significato astronomico. Secondo la studiosa, infatti, le “linee” vennero utilizzate dagli antichi agricoltori Nasca per conoscere e controllare i cicli agrari metereologici, oltre ad avere un significato religioso.

I geoglifi vennero realizzati applicando un sistema apparentemente piuttosto semplice: veniva rimosso lo strato superficiale di terra e pietre per far apparire lo strato più chiaro sottostante. La zona è molto arida, non piove quasi mai, i venti sono sempre molto deboli e non si verificano significativi processi di erosione: per questo i disegni hanno potuto conservarsi in questo stato fino ad oggi. Le piccole pietre che ricoprono la superficie sabbiosa di questa pampa contengono probabilmente ferro, e in tanti millenni il sole ha creato una patina scura determinando la loro ossidazione.

Un’analisi ammessa universalmente riconosce nei geoglifi di forma geometrica degli elementi astronomici correlati al calendario, indicando il punto di tramonto del sole in date particolari solstiziali o equinoziali. Inoltre, il ritrovamento di offerte consistenti in oggetti di ceramica e strumenti litici presso alcuni geoglifi, indica che venivano utilizzati anche come luoghi di culto e riunioni collettive.

Geoglifi di Nasca

CHICHITARA
CHICHITARA
Il più spettacolare giacimento di petroglifi del Sud America dopo quello di Toro Muerto. A circa 45 chilometri a nord di Nasca sono stati registrati circa 300 petroglifi su rocce vulcaniche

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bahia de san fernando museo antonini progetto nasca peruresponsabile gabriele se
bahia de san fernando museo antonini progetto nasca peruresponsabile gabriele se
La Bahia de San Fernando è un magnifico rifugio di vita selvaggia che si trova nel distretto di Marcona, nella provincia di Nasca, a cui si accede attraversando un’ampia area desertica, oggi protetta, insieme alla costa, dalla Riserva Nazionale di San Ferndando.
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HUAYURI
HUAYURI
In realtà è poco quello che si sa sui suoi abitanti pre-ispanici di huayuri, sulle loro condizioni di vita, sui loro costumi o sul perché abbiano scelto questa città per stabilire le proprie abitazioni.

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LA CITTA' PERDUTA DI HUAYURI >>

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